Archivio per novembre 2012

LA MONGOLIA ENTRA A FAR PARTE DELLO OSCE

LA MONGOLIA ENTRA A FAR PARTE DELLO OSCE

Il giorno 22 u.s. il rappresentante di Mongolia Ambasciatore Enkhsaikhan Jargalsaikhan (qui ritratto col nostro dirigente Giuseppe Trabattoni) ha presentato le credenziali al Segretario Generale dell’ OSCE, Lamberto Zannier, entrando, come 57° Paese a far parte dell’organizzazione.
L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE – Organization for Security and Co-operation in Europe nella terminologia inglese) è un’organizzazione internazionale per la promozione della pace, del dialogo politico, della giustizia e della cooperazione in Europa che conta, attualmente, 57 paesi membri ed è, pertanto, la più vasta organizzazione regionale per la sicurezza.

LA FENICE BIANCA MONGOLA VINCE ANCORA

LA FENICE BIANCA MONGOLA VINCE ANCORA

Hakuho Sho il cui nome di battaglio, in giapponese, significa fenice bianca, al secolo Monkhbatyn Davaajargal ha nuovamente vinto battendo il suo connazionale yokozuna Harumafuji, ed essendo, pertanto, il più qualificato a vincere la prossima coppa dell’imperatore.
Nel video un precedente incontro, dello scorso luglio, tra Hakuho Sho e harumafuji
http://youtu.be/W8dpUoC8KwM

MOSTRA, A MILANO, DEL PITTORE TRADIZIONALISTA MONGOLO GAMBAT

MOSTRA, A MILANO, DEL PITTORE TRADIZIONALISTA MONGOLO GAMBAT

Al Laboratorio Sperimentale Arti Visive in via Plinio, 46 a Milano –
All’inaugurazione giovedì 22 novembre alle ore 18,30 interverrà il Console Onorario di Mongolia signora Gantuya Tsevegdorj.

Nyamaa Ganbat: nato a Ulaanbaatar nel 1970, si è laureato presso l’Accademia delle Belle Arti di Ulaanbaatar, dove ha studiato per cinque anni il Mongol Zurag.
Nella veste di pittore – scenografo, nel 2001, realizza le scene del balletto “Romeo e Giulietta” per il “Teatro Accademico dell’Opera e del Balletto” della Mongolia, sempre nello stesso anno realizza la scenografia per il concerto dedicato all’ottantesimo anniversario della rivoluzione nazionale e per la festa del Naadam.
Nel 1999, partecipa assieme ai più bravi studenti della Mongolian National University of Arts and Culture, ad una mostra collettiva presso l’Università di Wimbildon in Inghilterra. Nel 2002 espone a Ulaanbaatar in due mostre collettive: “Primavera 2002” e alla mostra dedicata all’850 anniversario di Genghis Khan
Nell’agosto 2002 presenta la sua prima mostra personale “Khokh Mongol” (La Mongolia azzurra) a Ulaanbaatar. Ha esposto in diverse mostre collettive in Mongolia, Korea, USA e con una personale nel 2004 in Italia e nel 2007 in Cina e Korea. Alcune sue opere vengono utilizzate nell’allestimento e pubblicate sul catalogo della mostra “Gengis Khan e il tesoro dei Mongoli” tenutasi nel 2007-2008 a Casa dei Carraresi di Treviso. Nel 2009 presenta la sua mostra “Ai confini del tempo” alla Casa dei Carraresi di Treviso.
Egli rappresenta uno dei pochi pittori che ha saputo fornire il proprio originale contributo all’evoluzione dell’originale forma pittorica del mongol zurag. Ganbat ha studiato a lungo, riproducendone copie, le antiche opere del periodo degli Xiognu, dei Turchi, dei Chidan, degli Uiguri. Da un attento studio delle tecniche esecutive di queste opere, ha elaborato gradualmente una propria tecnica pittorica contraddistinta soprattutto dalla tavolozza estremamente varia e brillante. I suoi lavori, resi con linee estremamente incisive ed accurate, sono densi di vitalità e sprigionano una notevole carica di positività.
Il Mongol Zurag, è il genere di arte laica che più si è sviluppato nella Mongolia dal XIX secolo. L’esponente più importante di questo nuovo genere fu il pittore Balduugiin Sharav (1869-1939),dal quale tutti gli artisti che seguirono presero ispirazione per sviluppare questo nuovo modo di dipingere che affonda profondamente nella tradizione precedente. Il Mongol Zurag, a differenza di altri movimenti pittorici, non usa le regole della prospettiva: tutti gli elementi che compongono il quadro sono posti sullo stesso piano, le luci e le ombre non vengono riprodotte e al loro posto vengono usati colori e linee.
Nel periodo post – comunista, con l’avvento della democrazia, alcuni giovani artisti hanno recuperato e riproposto questa scuola pittorica, donandole nuovo dinamismo e vitalità: sono nati in questo contesto i dipinti di straordinaria vitalità e poesia di Nyamaa Ganbat, moderno interprete di un’arte dalle radici secolari.

MONGOLIA IN VIAGGIO

MONGOLIA IN VIAGGIO

Sabato 17 novembre, ore 18,30
Domenico Quirico, inviato de La Stampa
presenta il libro
MONGOLIA in VIAGGIO di Irene Cabiati
Circolo dei Lettori, via Bogino 9, Torino

LA MONGOLIA ALLA VILLA TACCHI DI VICENZA

LA MONGOLIA ALLA VILLA TACCHI DI VICENZA

Colori, che fanno tornare indietro nel tempo. L’orizzonte, e il silenzio degli spazi infiniti. Il fiore, nel suo particolare. La vallata, la cresta. Il deserto, la caccia con le aquile. Immagini esotiche, di un paese lontano.
“Sguardi solidali per la Mongolia”, che inizia oggi giovedì 15 a Villa Tacchi (dalle 16 alle 20, il sabato e la domenica dalle 10 alle 20, aperta fino a martedì 21 novembre) è una mostra inconsueta: nasce dall’iniziativa di Sos Bambino International Adoption Onlus per aiutare Nomin Erdene Gerelt Old, una bambina mongola a cui è stato amputato il braccio destro alla nascita a causa di un errore medico.
Le immagini raccontano, passando per i cinque sensi dello spettatore, un paese dal suo interno, dalle tradizioni alla cultura, ai paesaggi. Animali che brucano, camminano, senza fretta verso l’infinito. Cavalli, capre, pecore ma anche yak e aquile. Lo sguardo si posa su scatti che portano lontano, all’esotico, a qualcosa che non si conosce. Vestiti colorati, cacciatori a cavallo con le aquile, il deserto. Nyamaa Lkhagvajav, fotografa quarantaseienne mongola, riesce con cinquanta scatti a raccontare il suo paese e porta con vari click lo spettatore all’interno di un mondo lontano: il deserto del Gobi, i monasteri Khamryn Khiid, Amarbayasgalant, Baldan Bareivan e la provincia Khentii.

La Mongolia al Festival dell’Oriente

Successo per lo  stand della Mongolia al Festival dell’Oriente, anche grazie alla nostra socia Francesca Guarnieri, tenutosi a Carrara nei giorni 1-4 u.s.

Lo stand che copriva un’area di più di 100 m2, è stato realizzato con materiale della nostra associazione  quello di Nomad Adventure di Aurelio Rota e le fotografie di Cristiano Lisswoni. Un fattivo supporto ci è stato fornito dal Console Onorario di Mongolia, Piero Bardazzi.

Particolarmente apprezzati dal pubblico sono  stati i dipinti di Nyamaa Gambat, le fotografie di Lissoni, i costumi etnici e le maschere tzam.

Nel corso della manifestazione si è aggregato Enkhtur Unurbayar Medaglia d’argento ai mondiali di Taekwondo, al quale abbiamo prestato la bandiera mongola per la cerimonia della premiazione.

Quattro studenti mongoli: Otgonchimeg Undralkh, Altantuya Undral, Jargalsaihan Enerel e Amarsaihan Badmarag, hanno fattivamente contribuito alla riuscita della esposizione.

 

UNA NUOVA TEORIA SULLA LOCAZIONE DELLA TOMBA DI CINGHIS KHAN

UNA NUOVA TEORIA SULLA LOCAZIONE DELLA TOMBA DI CINGHIS KHAN

Da molti anni il luogo dell’ultima dimora del Grande Cinghis Khan è oggetto di ricerche e discussioni di studiosi e cercatori di tesori di molti paesi del mondo.
In Mongolia si ritiene che la tomba del loro grande antenato si trovi in qualche zona montuosa a nord di Ulaan Baatar, capitale mongola. Secondo la tradizione, Cinghis Khan fu sepolto sul monte Burkhan-Khaldun. Negli anni ’90 del secolo scorso, in quella che è ritenuta questa zona, arrivarono spedizioni americane e giapponesi che vi lavorarono per trovare la sua tomba. Spesero per la ricerca milioni di dollari ma i loro sforzi si rivelarono inutili.

Negli ultimi anni i ricercatori cinesi insistono che la tomba di Cinghis Khan debba trovarsi nel territorio cinese, presso il confine tra Cina e Mongolia, ai piedi dei monti Altaj. L’argomento principale dei partecipanti della spedizione di ricerca dalla città cinese di Urumchi è che proprio attraverso questa regione passò più volte l’esercito guidato da Cinghis Khan alla conquista dell’impero Xi Xia del popolo tangut. Questo stato, situato nel nord della Cina, cadde nel 1227 sotto i colpi dello esercito di Cinghis Khan che morì appunto durante la campagna contro i tangut.

Il professore Nikolaj Abaev, dottore in scienze storiche dell’Università di Stato di Tuva, ha avanzato invece l’ipotesi secondo cui la tomba di Genghis Khan va ricercata in Tuva, visto che la patria storica del grande condottiero è il territorio degli antichi urianhaj, ovvero tuvani. La sua ipotesi è sostenuta anche da altri ricercatori russi. Elena Bojkova, noto storico russo, ritiene:

La questione della tomba di Cinghis Khan deve essere legata alla questione della sua patria, dove, secondo la tradizione, deve trovarsi appunto la sua tomba. La maggior parte degli storici in Russia sono del parere che gli antenati di Cinghis Khan provenivano o dalla zona dei Sajani-Altaj, che corrisponde al territorio della Tuva odierna, o dalla Mongolia Nord-Occidentale, dalla zona del lago Khubsugul, dove abitano tuvani etnici.

Secondo Elena Bojkova, l’affermazione dei ricercatori cinesi sul luogo di sepoltuta di Cinghis Khan è dubbia e richiede argomentazioni più valide:

Penso che oltre all’interesse puramente scientifico verso la tomba del leggendario condottiero i cinesi abbiano anche un interesse politico verso l’imperatore venerato in Mongolia. In questa maniera Pechino vuole dimostrare al suo vicino chi sia il vero ed incontrastato leader in questa regione.

Esiste ancora un fatto a conferma dell’ipotesi degli studiosi russi in merito alla tomba di Cinghis Khan. Secondo una delle tradizioni note, la protezione del luogo dove fu sepolto il condottiero fu affidata ad un migliaio di militi dalla tribù degli urianhit, esonerati per questo motivo dal servizio militare. In lingua mongola venivano chiamati urianhit o urianh gli antenati dei tuvani odierni. Successivamente le guardie furono tolte e il luogo di sepoltura fu dimenticato. Ciò non sorprende visto che, secondo la tradizione, per salvaguardare la tomba di Cinghis Khan dai saccheggiatori la stessa fu compattata e rasa al suolo da migliaia di cavalli.
Fonte: la voce della Russia

AGGIORNAMENTI SULLA FESTA PER LA NASCITA DI CINGHIS KHAN

AGGIORNAMENTI SULLA FESTA PER LA NASCITA DI CINGHIS KHAN

Il Governo della Mongolia ha deciso di celebrare la nascita di Gengis Khan nel primo
giorno del primo mese d’inverno, in accordo con il calendario lunisolare. Pertanto,
la normativa pertinente sarà modificata. Infatti, originariamente, tale giornata di
festeggiamenti era stata fissata in data 14 novembre di ogni anno, secondo il calendario
gregoriano.

Tuttavia, gli studiosi in materia hanno diverse opinioni circa la data di nascita di Gengis
Khan. È difficile stabilire la data esatta in base al calendario gregoriano. Alcuni degli
scienziati ritengono che la data di nascita del grande condottiero mongolo sia avvenuta
in estate, ma la maggior parte di loro sostiene, invece, l’ipotesi della nascita in inverno.
Quest’ultima sembra essere, infatti, l’ipotesi più convincente e pratica e in base ad essa
il Governo della Mongolia ha stabilito di far ricadere tale ricorrenza nel primo giorno del
primo mese d’inverno. Ciò significa che non ci sarà una data esatta per tale festività sul
calendario gregoriano.

In allegato vi presentiamo la versione ridotta dello studio di Paul D. Buell sul tema “Come
Gengis Khan ha cambiato il mondo”.
fonte: Associm

IL PARTITO COMUNISTA CINESE PRETENDE LE SCUSE DEL SINDACO DI ULAAANBAATAR

IL PARTITO COMUNISTA CINESE PRETENDE LE SCUSE DEL SINDACO DI ULAAANBAATAR

Pechino esige le scuse da parte delle autorità mongole in relazione alle dichiarazioni del sindaco Erdeniin Bat-Üül di Ulaanbaatar, capitale della Mongolia, sul Partito Comunista Cinese.
Erdeniin Bat-Üül ha affermato che il Partito Comunista Cinese “è responsabile della morte di milioni di persone.”
“Tali attacchi contro il Partito Comunista Cinese non se li permettono nemmeno le potenze occidentali,” – ha dichiarato l’ambasciatore della Cina in Mongolia. “Il Partito Comunista Cinese ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo della Cina come superpotenza globale,” – ha sottolineato il diplomatico.

Erdeniin Bat-Uul, nato ad Ulaanbaatar il 01 luglio 1957. Nel 1975, completatò le scuole nella capitale mongola. Nel 1981 si laureò in fisica all’Università Statale di Mosca. Dal 1982 al 1985 lavorò come insegnante a Renchinlkumbe ed, in seguito, al laboratorio astronomico dell’Accademia delle Scienze nella capitale.
Nel 1988 Bat-Uul creò un gruppo politico che, nel 1989, fu il primo a mostrare dissenso nei confronti del Partito Popolare Rivoluzionario Mongolo e, di conseguenza, fu arrestato assieme ad altri membri del gruppo ed in seguito rilasciato.
Nel 1990 Bat-Uul fu, assieme a Zorig e l’attuale presidente di Mongolia, uno dei leaders della rivoluzione democratica. Presidente del Partito Democratico dal 1990 al 1992 e segretario generale dal 1992 al 1996.
Eletto in Parlamento (Ikh Khural) nel 1996, 2004, 2008. Sidaco di Ulaanbaatar dalol’agosto 2012.
Premiato con il titolo di Eroe dellaq Mongolia il 10-12-2009, per il ruolo avuto nella rivoluzione democratica.

L’ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI CINGHIS KHAN SARA’ FESTA NAZIONALE

L'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI CINGHIS KHAN SARA' FESTA NAZIONALE

Da quest’anno, il 14 novembre, anniversario della nascita dell’eroe mongolo, sarà festa nazionale.


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