UN PAESE IN GINOCCHIO!
Un anomalo, durissimo inverno che ha fatto seguito ad una estate molto secca, rischia di spingere almeno 200.000 persone alla fame, in questo paese dove oltre un terzo della popolazione vive di pastorizia.
La temperatura è scesa sotto i -40°C, quando, normalmente in questo periodo si aggira attorno i -15/-30, come conseguenza più di un milione di animali sono morti anche perchè le scorte di foraggio, causa la siccità estiva, sono limitate.
Il Governo mongolo ha rivolto un appello a possibili donatori per cibo, medicine, combustibile, abiti caldi oltre a danaro per acquistare foraggio per gli animali.
Una indagine governativa ha evidenziato che in sette provincie 52 villaggi, abitati da 177.000 persone delle quali 72.000 bambini, sono in stato di grave calamità.
Alla decimazione degli animali si aggiunge, sempre a causa delle basse temperature, ll terreno ghiacciato poichè le abbondanti ed insolite nevicate si sono trasformate in una coltre di spesso ghiaccio, rendendo estremamente difficili gli spostamenti e quindi la difficoltà di far giungere rifornimenti ed impedendo l’accesso alle cure mediche, in una larga parte del paese.
Una situazione analoga a quella di quest’anno si verificò nel 2001, e portò un notevole aumento di casi di sottoalimentazione e di infezioni specialmente tra i bambini e le donne incinte.
Lunedì scorso il Presidente Elbegdorj ha convocato una riunione ad alto livello per discutere questa drammatica situazione, e per studiare eventuali contromisure anche nel caso dovesse verificarsi un terremoto di grave entità, dopo le avvisaglie del terremoto occorso, in Mongolia, lo scorso 9 gennaio.