MENTRE IN MONGOLIA SI GODE DI PIENA LIBERTA RELIGIOSA, IN CINA SI ARRESTANO I SACERDOTI CATTOLICI.
PECHINO (Reuters) – La Cina ha arrestato tre sacerdoti cattolici della chiesa "sotterranea" poco propensi a servire la Chiesa cinese che gode dell’appoggio dello Stato. Lo ha riferito un gruppo statunitense.
I tre uomini sono stati fermati dalla polizia nella regione della Mongolia, nella Cina settentrionale, giunti nella zona dopo aver abbandonato la vicina provincia di Hebei, secondo quanto riferito dalla Cardinal Kung Foundation in una nota diffusa via mail ieri sera.
Gli arresti giungono mentre il Vaticano e Pechino stanno cercando di definire i limiti della loro autorità in seguito a una lettera sui cattolici cinesi scritta da Papa Benedetto XVI.
I 12 milioni di cattolici che vivono in Cina condividono lo stesso credo ma ma politicamente restano divisi in chiese che godono dell’appoggio dello Stato e quelle "sotterranee" che non riconoscono le ingerenze del governo.
Lo scorso 30 giugno, Papa Benedetto XVI ha diffuso una lettera in cui chiede una riconciliazione tra i due "fronti", aggiungendo che la chiesa deve avere il potere di gestire i propri affari, compresa la nomina di vescovi.
Il governo cinese ha spesso respinto queste richieste, definendole interferenze nei propri "affari interni", ma non ha datto una risposta pubblica alla lettera.