INCIUCI POLITICI E PROTESTE NELLA SETTIMANA NERA DELLA DEMOCRAZIA MONGOLA
Come già riferito, lo scorso venerdì il Governo mongolo era caduto a seguito delle dimissioni in blocco di dieci ministri del Partito Popolare Rivoluzionario Mongolo, accettate da 39 parlamentari su 76 pari al 51,3 %.
A detta di molti le dimissioni sono state volute dalla direzione del Partito Popolare Rivoluzionario (MPRP) per affossare il primo ministro Elbegdorj ed il suo piano anticorruzione.
Le dimissioni dei Ministri avevano provocato una violenta protesta già il giorno 12/01 quando un nutrito numero di manifestanti aveva raggiunto il quartier generale del MPRP penetrando al suo interno e sfasciando mobilia e porte, senza che la polizia potesse intervenire, bruciando anche la bandiera del partito.
A questa manifestazione è seguita il giorno seguente, venerdì 13, una contromanifestazione della gioventù comunista.
Lunedì 16 il PRPM ha designato e insediato quale nuovo Primo Ministro l’ex sindaco di Ulaanbaatar, M. Enkhbold, da molti considerato come uno degli uomini più corrotti del mondo politico mongolo. Al momento sembra che gli esponenti della coalizione democratica si rifiuteranno di partecipare ad un Governo che sembra essere nato solo ed esclusivamente per perpetrare il clima di corruzione instaurato dal PRPM, maggior partito mongolo. Questa scelta sarà probabilmente causa di nuove future manifestazioni di protesta!