Archivio per Maggio 2009

TORINO. “A EST DI NIENTE”: ARTE CONTEMPORANEA DALL’ASIA CENTRALE POSTSOVIETICA.

aestdinienteInaugurata il 28 maggio 2009 “A EST DI NIENTE – Arte contemporanea dell’Asia centrale postsovietica”, con la collaborazione della nostra socia Francesca Guarnieri, la prima mostra allestita nello spazio della Fondazione 107 che porta a Torino l’arte più innovativa e audace di un’area del mondo misteriosa e carica di fascino, ma tuttavia nota al grande pubblico soprattutto attraverso eventi drammatici che ricordano le logiche del “grande gioco” ottocentesco: la guerra di spie e di reciproche destabilizzazioni tra Impero Zarista e Impero Britannico resa celebre da Rudyard Kipling.
La mostra utilizza il termine Asia Centrale in senso estensivo, includendovi non soltanto le cinque repubbliche già sovietiche (Kazakhstan, Kirgizistan, Uzbekistan, Tadjikistan, Turkmenistan, che insieme al Xing-Xiang ora cinese già formavano il Turkestan ottocentesco), ma anche l’Afghanistan e la Mongolia, che condividono con esse una fase di dominio sovietico e ampie affinità etniche e culturali (larghe minoranze di tutte le cinque repubbliche vivono da decenni in Afghanistan, con cui condividono l’Islam come religione maggioritaria, mentre la Mongolia buddista, dove vive una numerosa comunità kazakha, è la vera e propria culla di quelle civiltà nomadi che hanno segnato la storia e la cultura di tutta l’area in questione).
La configurazione di una Grande Asia Centrale è tra gli eventi maggiori del nuovo millennio e questa mostra intende documentarne l’arte visuale come un fenomeno ampio, innovativo, audace e capace di fare i conti con un tempo di trasformazioni inaudite, che vanno ben oltre il luogo comune della cosiddetta “globalizzazione”, mettendo in campo nuove accelerazioni ideologiche e permettendo il riaffiorare di antiche culture presovietiche e persino preislamiche.
In esposizione più di 100 opere di circa 30 artisti. Insieme ai protagonisti già noti a livello internazionale (i loro lavori sono stati presentati in passate edizioni della Biennale di Venezia) come i kazakhi Said Atabekov, Almagul Menlibayeva e Erbosyn Meldibekov, di cui verranno esposte opere storiche accanto a lavori site specific, saranno proposte le opere di artisti giovani e ancora sconosciuti in Occidente. Le opere sono state selezionate dai curatori Enrico Mascelloni e Valeria Ibraeva in collaborazione con il presidente della fondazione Federico Piccari e con Rosa Maria Falvo, specialista di arte contemporanea dell’Asia e dell’Australia, dopo un lungo lavoro di ricognizione in tutta l’area in esame. La mostra è visitabile dal 29 maggio al 27 settembre dal martedì al sabato dalle ore 16 alle 20 e la domenica dalle ore 12 alle 20. L’ingresso è di 5 euro.

Consulta il sito

Informazioni:
Fondazione 107
Via Sansovino 234 Torino

Ufficio Stampa
Emanuela Bernascone
Tel: 011 19714998
Fax: 011 19791935
info@emanuelabernascone.com
www.emanuelabernascone.com

BookBridge Mongolia – building a library of English books

I’d like to introduce a very worthy charity project – bookbridge Mongolia

Four years ago, a group of scouts from Neumarkt in Germany traveled to Mongolia for the first time and started an annual youth exchange program between the two countries. The German scouts discovered the ability to speak English was a key factor for Mongolians looking to avoid poverty. However, a lack of books in English makes learning English very difficult.

school-class1In the town of Arvaikher, there is an initiative to build a local youth development centre which also includes a central library for all local schools in town. BookBridge Mongolia is committed to putting books on the shelves of this library.

They are collecting books from schools, libraries, publishers as well as private donors. In June, the scouts will transport the books to Arvaikher in Mongolia. The plan is to open the library on 1st September.

How can you help? Well, BookBridge Mongolia needs books in English. If you have unwanted books then we urge you to donate them to this very worthy organisation.

scoutsBookBridge Mongolia has ambassadors in three countries – Germany, UK and the US.

Please address your questions and book donations request directly to the ambassador closest to the place where you live:


Germany

Carsten Rübsaamen

Phone: +49 170 934 03 34

Mail: Grasgasse 1, 93047 Regensburg

E-Mail: carsten@bookbridgemongolia.org


United Kingdom

Tom Doyle

Phone: +44 779 107 58 02

Mail: 1 the Glebe, Belbroughton, Stourbrige

E-Mail: tom@bookbridgemongolia.org


USA

Hilda Ramos

Phone: +1 512 584 9861

Mail: 2103 Nueces St, Austin, TX, 78705

E-Mail: hilda@bookbridgemongolia.org



Legal contact:

BookBridge Mongolia, c/o Carsten Rübsaamen

Grasgasse 1, D-93047 Regensburg, Germany

E-Mail: carsten@bookbridgemongolia.org

If you have books in English that you can donate, contact your nearest BookBridge Mongolia ambassador and they’ll take it from there.

PROGETTO GAL

Grazie alle vostre donazioni abbiamo in questi mesi proseguito a sviluppare il "progetto gal" (vedi post 19/12/08 ) che qui di seguito vi illustriamo,facendovi presente che, qualora desideraste vedere il dettaglio, potrete richiedercelo!

FAMIGLIA BATBAATAR

Spese per cibo + mediche + scolastiche + trasporti in togrog

Gennaio 241.499 – febbraio 293.150 – marzo 211.820 – aprile 181.360

CARBONE PER LE SEGUENTI 30 FAMIGLIE (COMPRESA FAMIGLIA BATBAATAR) E MONASTERO DI SHANK ED ALTRI INTERVENTI:

CARBONE
Uuganzaya   90.000  
Tsetsegdelger   22.500  
Munkhdleger   22.500  
Zaya   22.500  
Otgonbayar   22.500  
Bolortuya   22.500  
Munkh-Erdene   22.500  
Enkhtur   22.500  
Ankhtsetseg   22.500  
Munkhjargal   22.500  
Nyamzul   22.500  
Altantuya   22.500  
Ariunjargal   22.500  
Uuriintuya   22.500  
Bolormaa   22.500  
Munkhtstetseg   22.500  
Hulan   22.500  
Temuujin   22.500  
Zoljargal   22.500  
Munkhtstetseg   22.500  
Sumyabazar   22.500  
Oyunhorol   22.500  
Lhagvamaa   22.500  
Odbayar   22.500  
Ulaankhuu   22.500  
Batchuluun   22.500  
Altanzul   22.500  
Gantsetseg   22.500  
Gun-Erdene   22.500  
Nomin-Erdene   22.500  
 Batbaatar’s Family    45.000  
Shankh Monastery   351.000  
       
       
ABITI
per 25 bambini d’asilo   300000  
       
DOPPIO FELTRO PER COPERTURA GHER
       
Tsevelee   250000  
Batbaatar   250000  
       
CIBO PER ULTERIORI FAMIGLIE
       
       
Uuganzaya   38000  
Purevjav   38000  
Otgonbayar   38000  
Lhagvadulam   38000  
Jargalsaihan   38000  
Oyunchimeg   38000  

Abbiamo inoltre acquistato una gher per una vedova con bambino che non aveva dimora; qui di seguito alcune immagini della consegna della gher

gher 1Gli elementi della gher pronti per essere montati

 

 

 

 

 

 

gher 2

 

Il bambino di fronte alla porta della gher

 

 

 

 

 

 

gher 3

il bimbo prende posses-so della "sua" gher sdraian-dosi su i feltri di copertu-ra.

 

 

 

 

 

 gher 4                                                                            

Il bimbo sulla "sua" gher

gher 5

Il nostro socio dott. Alfredo Savino che si è occupato dell’acquisto e del trasporto della gher con la famiglia mongola.

AMNESTY INTERNATIONAL SOLLECITA LA MONGOLIA AD IMPEGNARSI SU I DIRITTI UMANI.

Amnesty riporta che gli eventi dello scorso 1 luglio, quando la popolazione scese in piazza per protestare contro presunti brogli elettorali,  provocarono  la morte di 5 persone e 700 arresti. Questi arrestati non ebbero il permesso di incontrare i loro famigliari e fu loro negata l’assistenza medica. Vi furono casi di torture e maltrattamanti da parte dewlla polizia e non esistono i rapporti sui loro interrogatori.

In Mongolia non esistono informazioni o statistiche ufficiali sulle condanne a morte.

Il Segretario Generale di Amnesty ha scritto al Presidente ed al Primo Ministro ma a tutt’oggi non ha ricevuto risposta.

COPPA ASASHYORYU

Asashyoryu, nome d’arte del mongolo Dagvadorj, probabilmente il più forte lottatore di sumo di tutti i tempi ha istituito una coppa a suo nome per giovanissimo lottatori.

Il torneo avrà luogo a Tokio il prossimo 29 agosto, e vi parteciperanno sia giovani lottatori giapponesi che mongoli. Questi ultimi verranno selezionati con un torneo che si svolgerà ad Ulaanbaator i prossimi 3 e 4 giugno.

NUOVO VOLO DIRETTO TRA EUROPA E MONGOLIA

MIAT, linea aerea mongola,  aggiunge una frequenza settimanale da Berlino a Ulaanbaatar e viceversa, senza scalo

Il nuovo volo operera’ dal 16 giugno al 16 settembre il martedi con partenza da Berlino alle 15.10 e arrivo alle 04.55 del mattino successivo a Ulaanbaatar.

Il ritorno sempre il martedi con partenza da Ulaanbaatar alle 10.55 e arrivo a Berlino alle 13.45 dello stesso giorno

Rimangono invriati gli altri due voli settimanali la domenica e il giovedi da Berlino a Ulaanbaatar via Mosca.

Per ulteriori informazioni: MIAT Berlino

Tel.      +49 30 284 981 42

Fax.     +49 30 284 981 40

berlin@miat.com

 

tienamen

ALTAI: AI CONFINI DELLA MONGOLIA FESTIVAL DELLE AQUILE E TREKKING TRA I KAZAKI
Dal 12 al 30 settembre 2009
Il viaggio porta nelle regioni nord occidentali degli Altai, il territorio spettacolare dove si erge questa grandiosa, imponente catena montuosa, una regione selvaggia che è stata lo storico confine naturale tra due mondi culturali, quello nomadico mongolo e quello stanziale di influenza musulmana centroasiatica. In queste remote valli vivono i kazaki, la principale minoranza etnica che con i mongoli condivide le abitudini nomadiche e abitative. Si partecipa all’evento più importante dell’anno, il grande raduno per la caccia con le aquile, dove i più esperti in quest’arte venatoria si sfidano in prove di destrezza con i loro stupendi rapaci. Il programma prevede anche un trekking, praticabile anche a cavallo, sicuramente il modo più bello per gustare le bellezze naturali, fuori dalla civiltà e indietro nel tempo, alla scoperta di valli, foreste e laghi dall’aspetto alpino, incontrando molte famiglie di nomadi kazaki.

Il viaggio è stato preparato grazie ad un’accurata ricerca svolta in stretta collaborazione con persone del luogo da Alfredo Savino, che lo accompagna (contattabile via skype Gengiskhaan o via email: alfredosavino@gmail.com); si prevede un massimo di 12 partecipanti. Alfredo è un appassionato studioso della cultura mongola. Si è laureato in Storia Medioevale con una tesi sul frate francescano Giovanni da Pian di Carpine che nel 1245 andò in Mongolia in veste di legato pontificio; si è dedicato alla diffusione della cultura e della storia mongola in Italia per conto dell’associazione culturale Soyombo attraverso mostre etnografiche e conferenze. Ha iniziato l’esplorazione fisica del paese nel 1998 vagabondando per due mesi e mezzo nelle regioni dell’ovest e, due anni dopo, nella parte orientale. Nel 2006 è stato invitato al congresso internazionale dei mongolisti a Ulaan Bataar per esporre la sua tesi in occasione delle celebrazioni svoltesi per l’ottocentenario della fondazione dell’impero mongolo. Alfredo è costantemente attivo nello studio della cultura mongola e dal 2006 collabora con Amitaba per creare dei percorsi che consentano un vero incontro con la magia del mondo che lui ama: la Mongolia è una terra che può regalare la sensazione di essere catapultati in un’altra epoca se non addirittura su di un altro pianeta. L’immensità degli spazi sovrastati da vasti cieli azzurri, senza barriere né recinzioni è sorprendente, e le tenaci persone che vi abitano mantengono tradizioni antiche e rivelano un cuore sorprendente.

ModalitA’ del viaggio
Per l’intero viaggio vengono utilizzati veicoli a quattro ruote motrici seguendo sia strade che piste tracciate dal passaggio di altri veicoli; gli unici tratti asfaltati sono nei pressi della capitale. La velocità sugli sterrati è comunque abbastanza buona, si tengono medie di circa 50 km/h con alcuni tratti anche più veloci e parti dove l’irregolarità del terreno rende la marcia lenta. La maggior parte delle tappe previste prevedono spostamenti compresi tra i 100 e i 150 chilometri.
Fuori da Ulaan Baatar, dove si alloggia per tre notti in hotel a tre stelle, si utilizzano per 5 notti le Gher: le tipiche tende mongole che si trovano predisposte in campi fissi, sono fornite di letti con lenzuola e asciugamani e si hanno a disposizione anche i servizi e docce con acqua calda; viene proposta una cucina semplice ma sostanziosa, anche vegetariana. Si utilizza la tenda per 7 notti (per due notti consecutive all’inizio, poi durante il trekking); i campi mobili vengono allestiti con tende di tipo europeo a due posti e si dispone di una tenda comune dove mangiare; cucina e allestimento sono curati dal nostro personale. Viene fornita tutta l’attrezzatura necessaria dall’organizzazione, ad eccezione del sacco a pelo.
Un’esperienza davvero speciale sarà l’ospitalità di pernottamento presso le famiglie locali, per due notti, che metteranno a disposizione delle stanze comuni nelle loro abitazioni di legno.
Il viaggio richiede quindi un certo spirito d’avventura: lasciata la capitale non si trovano più hotel e si diventa di fatto dei nomadi, percorrendo con i veicoli a quattro ruote motrici vaste aree e pernottando sempre in tenda; molti dei campi fissi sono comodamente attrezzati, ma non sono degli hotel. Per chi ama viaggiare ed è disposto ad affrontare qualche disagio, è una grandiosa esperienza d’incontro con una popolazione cordiale e ospitale e di totale immersione in un ambiente naturale stupendo.

Partecipare al trekking
Per partecipare bisogna essere persone preparate fisicamente, ma non servono precedenti esperienze di trekking difficili o di preparazione alle condizioni di vita in alta montagna; è indispensabile riuscire ad essere a proprio agio in situazioni di fatica prolungata ed eventualmente in condizioni climatiche avverse, senza possibilità di supporto esterno. Si percorrono tappe giornaliere di 6/7 ore con il supporto di cavalli che trasportano il bagaglio e tutta l’attrezzatura.
Per chi volesse, c’è la possibilità di effettuare questa parte del viaggio a cavallo (pagando un piccolo extra – circa € 15 al giorno). Si usano animali docili facilmente cavalcabili anche dai meno esperti. Si consiglia nel caso di questa opzione l’acquisto in Italia di ghette o stivali per coprire l’interno della parte inferiore delle gambe.

Clima e attrezzatura
Il clima a settembre può essere sostanzialmente gradevole è mediamente piuttosto secco di giorno, le temperature previste sono tra i 5 e i 20 gradi, con possibili punte minime notturne al di sotto degli zero gradi. E’ necessario portare un sacco a pelo che abbia un gradiente di minimo termico di almeno -8C°. Prevedere un abbigliamento che possa essere resistente ad acqua e vento, scarponcini tipo trekking leggeri possibilmente con l’interno in goretex, portare creme protettive per il sole e occhiali. Si tenga presente che lungo il percorso non ci sono lavanderie. Si ricorda che il clima in questa terra è sempre imprevedibile e incline a repentini cambiamenti, da giorni caldi di sole si può passare a nevicate improvvise anche in estate.

Il Festival dei cacciatori con le aquile
La caccia con le aquile è un’attività che viene praticata da millenni dai nomadi kazaki alla fine dell’estate. I cacciatori, provenienti da tutti gli angoli della regione del Bayan Ulgii, si ritrovano una volta all’anno per partecipare ad un’emozionante gara di caccia a cavallo, senza l’uso di armi, ma utilizzando maestose aquile reali che vengono tenute su di un braccio protetto da un enorme guanto e sostenuto da un bastone che poggia sulla sella del cavallo.
L’aquila reale (Aquila chrysaetos) raggiunge una lunghezza che può variare tra i 75 e gli 88 cm, la sua apertura alare può raggiungere i 2,30 metri, mentre il suo peso arriva fino a 6,7 kg. Le dimensioni maggiori, come in quasi tutti i rapaci, si raggiungono nelle femmine, che dai cacciatori kazaki sono preferite agli esemplari maschi. Cacciano in prevalenza volpi, ma anche marmotte e a volte lupi. Il becco è robusto e ricurvo, le zampe sono forti e ricoperte di piume, gli artigli sono lunghi ed affilati ed il quarto dito, opposto agli altri, è munito di un’unghia più lunga che trafigge le prede. L’aquila è dotata di una vista straordinaria, sei volte più acuta dell’uomo con un campo visivo di 300 gradi. Il piumaggio è di colore bruno scuro con penne dorate sul capo che, ricordando una corona, le hanno conferito il titolo di "reale". L’addestramento di questi uccelli, che vengono catturati da piccoli, è lungo e impegnativo e il cacciatore lo inizia utilizzando come prede delle pelli di animali. Il rapace viene legato ad una corda e quando afferra la pelle gettata nelle sue vicinanze viene premiato con un pezzo di carne, che viene dato più grande man mano che l’uccello perfeziona la propria abilità nell’artigliare la preda. Il rapporto che si viene a creare tra l’uomo e l’animale è molto stretto e dura fino a quando il rapace non viene liberato al compimento del decimo anno di vita.
Poiché le aquile cacciano in prevalenza volpi, la caccia si svolge quando la Mongolia si ammanta di bianco, e le pellicce sono migliori. Gli uccelli vengono tenuti bendati con un cappuccio, fino a quando il cacciatore avvista una preda, l’aquila viene lanciata in aria e s’innalza in cielo per poi fiondarsi in picchiata verso la preda. Questa gara è una vera e propria sfida di abilità e velocità dove alla fine viene eletto il migliore, il cacciatore con l’aquila più precisa. Oggi nel Bayan Ulgii sono rimasti circa 450 cacciatori tradizionali e questo evento è importante anche perché e l’ultima occasione d’incontro collettivo prima della calata del freddo inverno. A contorno del contesto venatorio vengono celebrate feste con danze e canti tradizionali

La regione del Bayan Ulgii
I monti Altai distano 2000 chilometri da Ulaan Baatar e formano il confine naturale con la Russia e il Kazakistan a dominio cinese. La cima più alta in Mongolia è l’Huiten Uul (4373m), che fa parte delle cinque cime del Tavan Bogd (letteralmente, "i cinque illuminati"), dove i tre paesi si uniscono. Solo il Monte Belukha, negli Altai russi, è più elevato. Sparsi tra gli Altai si trovano circa 20 ghiacciai, tra cui il Potanina è quello più esteso. E’ una regione che offre una grande varietà ambientale anche per dei percorsi a piedi di una sola settimana, con anche molte possibilità di escursioni più brevi. Il parco nazionale di Altai Tavan Bogd si estende tra la Mongolia e il confine cinese, e vanta numerosi laghi come l’Hoton e il Dayan Nuur. Gli abitanti degli Altai mongoli sono in maggioranza kazaka; hanno iniziato a trasferirsi in queste aree verso il 1840 per pascolare le pecore e le capre nel periodo estivo e all’inizio del secolo hanno cominciato a stabilirsi permanentemente nella regione. Sono di religione musulmana e di lingua turca. La moschea di Ölgii dopo la caduta del socialismo è stata riaperta e il pellegrinaggio alla Mecca è stato ripreso, ma la religione viene vissuta in modo aperto e tollerante, le donne non devono coprirsi e gli uomini amano consumare gli alcolici. La lingua utilizzata nella provincia del Bayan Ulgii è il kazako, anche se la maggior parte delle persone sono bilingue e parlano anche il mongolo. I kazaki della Mongolia sono rimasti isolati dalle loro terre d’origine e conservano tradizioni millenarie andate ormai perdute nel Kazakistan. Dopo il 1990 a molti mongoli kazaki è stato permesso di migrare verso il Kazakistan e la Turchia, con un considerevole flusso migratorio durato alcuni anni e ci sono state lunghe trattative tra il Kazakistan e la Mongolia per permettere ai i mongoli kazaki di avere la doppia cittadinanza. Questa parte della Mongolia, anche per la lontananza che comporta un viaggio di quattro giorni per arrivare ad Ulaan Baatar, è più in contatto con le regioni confinanti della Russia e della Cina. La popolazione si dedica soprattutto alla pastorizia transumante; in inverno si preferisce spostarsi in villaggi riparati all’interno di valli profonde e abitare in case di legno, per migrare verso i pascoli di montagna in estate. Questi pastori utilizzano delle tende molto simili alle grandi gher dei Mongoli, con alcune differenze che le rendono tipiche.

PROGRAMMA DEL VIAGGIO

1°g. Sabato 12 settembre, partenza dall’Italia
Per raggiungere Ulaan Baatar il volo più comodo è della Aeroflot, ma vi sono anche altre opzioni. Con Aeroflot la partenza è da Milano Malpensa per Mosca alle 12.10 con arrivo 17.45. Il volo transcontinentale da Mosca per Ulaan Baatar parte alle 20.35.

2°g. 13/9 Arrivo a Ulaan Baatar
Arrivo alle ore 6.15, trasferimento e sistemazione in albergo. Visita della città, del monastero di Gandan, il principale monastero della Mongolia costruito circa 300 anni fa; ascesa alla collina Zaisan da dove si gode un bellissimo panorama della città e delle colline circostanti e si trova una enorme statua di Buddha. Pernottamento in un hotel nel centro cittadino.

3°g. 14/9 Ulaan Baatar – Ulgii
Dopo colazione trasferimento in aeroporto per prendere il volo (ore 11.30) che in circa tre ore porta al capoluogo del Bayan Ulgii, che dista dalla capitale quasi 2000 km. All’arrivo si incontra la guida locale kazaka e ci si sistema in un campo Gher. Dopo il pranzo si visita questa “atipica” città mongola, con il bazar e la moschea dove si respira un’aria quasi medio orientale. In serata concerto di musica tradizionale Kazaka. 4°g. – 5°g. (15/9 e 16/9) Parco del Tsamba Garav Uul L’esplorazione di questa remota regione inizia dirigendosi verso est, raggiungendo le pendici settentrionali del monte Tsamba-Garav (4208 mt), ubicato al confine di tre aimag (regioni mongole): Bayan Ulgii, Uvs e Hovd. E’ una delle più belle cime sempre innevate della Mongolia. Si visitano diverse valli scoprendo sorgenti d’acqua cristallina. Il giorno seguente si effettua un’escursione per avvicinarci ai ghiacciai del Tsamba-Garav. Pernottamenti in tenda.

6°g. 17/9 Stele turca e famiglia kazaka
Proseguendo verso est si incontra la più grande stele turca scolpita della Mongolia occidentale, testimonianza dell’impero fondato da queste popolazioni che tra il 4° e l’8° secolo d.C. si stabilirono nell’attuale Turchia. Quindi, verso nord, si attraversa uno stretto e profondo canyon arrivando in un luogo abitato da una famiglia kazaka, dove potremo scoprire gli usi e costumi di questa popolazione. Pernottamento presso la famiglia.

7°g. 18/9 Ritorno a Ulgii
Tappa di ritorno alla città di Ulgii per assistere il giorno seguente al festival delle aquile. Pernottamento in campo Gher, che verrà utilizzato per tre notti consecutive, fino alla sera del 20/9. 8°g. – 9°g. (19/9 e 20/9) Festival delle aquile Giornate dedicate ad ammirare le gare di abilità e velocità di questi animali. Dalle alture circostanti i cacciatori tolgono i cappucci ai loro maestosi animali e li lanciano verso il cielo. Nel frattempo vengono rilasciate le prede, le aquile perdono lentamente quota, poi, con uno scarto improvviso e fulmineo, piombano sulla preda immobilizzandola. Qui interviene il cacciatore che deve essere celere a raggiungere i contendenti, prima che la preda possa ferire l’aquila. Questo torneo è circondato da molti eventi paralleli, concerti, sfilate con abiti tradizionali e dal Kokbar, che ricorda molto il Buskashì, il gioco nazionale afgano: due squadre di cavalieri si contendono la carcassa di una capra decapitata. E’ un gioco privo di regole: basta impossessarsi della carcassa.

10°g. 21/9 Ad ovest di Ulgii
Dopo l’eccezionale esperienza del festival abbandoneremo per qualche giorno la “civiltà”, per immergerci in un viaggio esplorativo nel cuore degli Altai, iniziando recandosi con la jeep ad ovest di Ulgii, attraverso un territorio ricco di paesaggi mozzafiato. Si trascorre parte della giornata con i nomadi kazaki. Pernottamento presso una ospitale famiglia, al punto di partenza del nostro trekking.

11°g. – 16°g. (22/9 al 27/9) Trekking
Si inizia l’esplorazione del territorio, per sei notti consecutive si dorme in tenda. Il percorso a piedi (chi vuole può andare a cavallo) inizia dirigendosi verso sud per quattro giorni attraverso le aree di Jolt and Onion, ricche di lussureggianti vallate poco frequentate anche dai nomadi. Si prosegue quindi per il lago Dayan nuur, nell’estremo sud ovest della regione del Bayan Ulgii, ricca di foreste e laghi. Il Dayan nuur è cristallino e ricco di pesci e sulle sue acque transitano centinaia di uccelli migratori. Lungo il sentiero della riva occidentale si vede una bella montagna chiamata Holagash; questa zona è abitata da molti animali selvatici quali alci e orsi è parte del parco nazionale che prende il nome dai monti del Tavan Bogd, il cui nome significa “5 illuminati”. Il 27/9 si raggiunge la strada e con i veicoli si torna verso la “civiltà” ad Ulgii, dove si alloggia in un campo Gher e nel pomeriggio si avrà del tempo libero. In serata si assiste ad un concerto di musica tradizionale kazaka.

17°g. 28/9 Ulgii – Ulaan Baatar
Mattina a disposizione; il volo per Ulaan Baatar parte alle 15.00 con arrivo alle 18.00. Trasferimento in Hotel e serata libera.

18°g. 29/9 Ulaan Baatar
Si completano le viste ad Ulaan Baatar, visitando in particolare il Museo di Storia Naturale. Si terrà anche del tempo libero tempo libero a disposizione per fare acquisti e girare in città.

19°g. Mercoledì 30 settembre, volo per l’Italia
La partenza da Ulaan Baatar con Aeroflot è prevista alle 7.35 con arrivo a Mosca alle 10.15; si riparte alle 12.00 con arrivo a Milano Malpensa alle 13.50.
COSTO DEL VIAGGIO € 2150 (escluso il volo intercontinentale)
Conduce il viaggio Alfredo Savino – Partecipanti: minimo 3, massimo 12
Il prezzo non comprende i voli internazionali; include le spese di iscrizione, tutti gli altri trasporti necessari, il trattamento di pensione completa escluse le bevande tranne ad Ulaan Baatar dove è inclusa solo la colazione, gli ingressi ai parchi ed ai siti indicati nel programma, l’assicurazione di viaggio e la presenza dell’accompagnatore italiano. E’ escluso il costo per l’utilizzo del cavallo durante il trekking. La sistemazione nelle Gher è prevista per tre o quattro persone; chi desidera utilizzare una gher solo in due o singolarmente deve richiederlo con buon anticipo ma non è sempre confermabile. Il prezzo della sistemazione singola o dell’utilizzo di Gher in due persone viene fornito su richiesta. L’invio di documenti tramite corriere costa € 25. E’ necessario munirsi del visto per la Mongolia; Amitaba può prendersi carico della richiesta, che necessita di circa due settimane. Dovete farci pervenire due copie degli appositi moduli compilati unitamente al passaporto e tre foto; il costo è di € 55 per il visto, più le spese dei corrieri utilizzati per la spedizione dei documenti.

L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni di Partecipazione; la quota include una “Polizza di assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danni al bagaglio” fornita da Europ Assistance e una “Polizza viaggi rischio zero” fornita da Navale Assicurazioni. Le normative (Condizioni di Partecipazione e Assicurazioni), i massimali assicurati e le possibili integrazioni sono riportati nel sito di Amitaba e disponibili presso la nostra sede.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in piazzale Aquileia 8 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Milano col numero 185906/2000, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. E’ autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 99 del Codice del Consumo (D.Lgs. n. 206/2005) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la Navale Assicurazioni S.p.A. n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.

TEMPO PAZZO AD ULAAN BAATAR
Ieri piena estate, ma in questo momento nevica!

TSAKHIAGHIIN ELBEGDORJ (Цахиагийн Элбэгдорж): RITRATTO DI UN PRESIDENTE.

 Minore di otto fratelli, nacque in una famiglia di allevatori il 30 marzo 1963 nel sum (comune) di Zereg, aimag (regione) Khovd, è il primo Presidente di Mongolia a non essere stato membro del Partito Popolare Rivoluzionario Mongolo, PPRM (ex comunista), fù uno dei leaders della rivoluzione pacifica democratica del 1990.

Attese i suoi primi anni di scolarità nel comune natio, finchè all’età di 16 anni si trasferì con la famiglia ad Erdenet dove terminò gli studi scolastici nel 1981. Dopo la scuola, Elbegdorj lavorò per poco più di un anno in una industria mineraria di Erdenet prima di servire come militare negli anni 1982-83 durante i quali scrisse alcune poesie che, sottoposte al giornale militare "Ulaan Od", gli fruttarono la qualificazione per frequentare L’Istituto Politico Militare di Lviv in Ukraina, dove nel 1988 si licenziò in Giornalismo Militare, dopodichè continuò a lavorare per altri due anni all’Ulaan Od.

Durante il periodo di studi in URSS, Elbegdorj entrò in contatto con i principi di libertà della "glasnost" e al suo rientro in Patria, il 10 dicembre 1989, durante la prima pubblica manifestazione pro democrazia di fronte al Palazzo della Gioventù di Ulaanbaatar, annunciò la creazione dell’Unione Democratica Mongola, che nei mesi seguenti, con continue manifestazioni, organizzazione di scioperi  ed azioni nonviolente, acquistò consenso tra la popolazione mongola.

Infine, pressato dalle continue manifestazioni, il Politburo del PPRM, aprì il dialogo con il movimento democratico e all’inizio del 1990 l’allora Primo Ministro Jambyn Batmunkh rassegnò le dimissioni e disciolse il Politburo, aprendo la strada alle prime votazioni pluripartitiche della Mongolia, durante le quali, comunque, il PPRM mantenne la maggioranza, pur continuando la via delle riforme, che portarono, il 12 febbraio1992, alla promulgazione della nuova Costituzione che riconosceva la democrazia ed i diritti umani, facendo della Mongolia il primo Paese democratico in Asia Centrale.

Elbegdorj è stato eletto al Parlamento quattro volte e il 23 aprile 1998 divenne il più giovane Primo Ministro mongolo fino al 9 dicembre del medesimo anno, quando a seguito della decisione di vendere la Banca Statale di Ricostruzione alla privata Golomt, perse la fiducia in Parlamento e gli succedette l’ex sindaco di Ulaanbaatar, Janlavyn Narantsatsralt.

Dopo il suo prima mandato come Premier, spese un anno al Boulder Economic Institute dell’Università del Colorado dove si diplomò nel 2001, e susseguentemente, nel 2002, si laureò alla Scuola di Governo John F. Kennedy presso la Harvard University. 

Elbegdorj divenne Premier per la seconda volta il 20 agosto 2004 designato dalla coalizione creatasi tra PD e PPRM e si prodigò principalmente a combattere la corruzione e la povertà. La sua battaglia scontentò il PPRM che, in spregio agli accordi precedenti, ritirò, il 13 gennaio 2006, i propri ministri causando la crisi di Governo con conseguenti dimissioni di Elbegdorj.  Il PPRM provvide a creare un nuovo governo con i dissidenti del PD eleggendo, Primo Ministro, Enkhbold il 25 gennaio del medesimo anno.

Durante i suoi mandati, il politico dermocratico, favorì la privatizzazione di giornali e stazioni televisive prercedentemente di proprietà statale. e sotto il suo governo la Mongolia entrò a far parte dell’accordo APS che rende possibile l’esportazione di numerosi prodotti verso la Comunità Europea senza dover pagare tasse.

Tra le varie attività di Elbegdorj vi è stata la presidenza della Commissione Statale per la Riabilitazione di 37.000 persone perseguitate o uccise durante il periodo delle purghe staliniste, e la creazione, nel 1994, della Eagle TV, prima televisione indipendente mongola.

Nel luglio del 2007 subì un grave incidente automobilistico che lo tenne lontano per alcune settimane dall’agone politico.

A causa dei disordini del luglio dello scorso anno, per i quali Elbegdorj fu indicato, dal PPRM, come uno degli organizzatori, il 2 settemre dello scorso anno rassegnò le dimissioni come leader del PD pur rimanendone membro attivo

Al Congresso del PD del 3 aprile 2009 Elbegdorj è stato eletto come candidato del partito alle elezioni presidenziali. 

Elbegdorj è sposato ed ha quattro figli.


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